Tetsuo Hara
Reso famoso
grazie all'ormai celebre Hokuto No Ken (da noi Ken il guerriero), Tetsuo
Hara (原哲夫) nasce il 2 settembre 1961 in uno dei quartieri di Tokyo.
Tetsuo Hara 原哲夫 |
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Ai tempi di HNK |
2005 |
Il primo lavoro di rilievo gli viene
affidato quando la casa editrice Shueisha lo ingaggia per realizzare sul famoso
settimanale Shonen Jump "Il Lottatore Pazzo" e "Mad Fighter", brevi
serial a fumetti intrisi di azione e combattimenti.
Il momento della ribalta per Hara arriva proprio quando
inizia a lavorare assieme allo sceneggiatore Yoshiyuki Okamura *Buronson* (denominato con
lo pseudonimo Bronson a causa della sua enorme somiglianza con il famoso attore
statunitense) su Hokuto no Ken, serial a fumetti che vanta al suo attivo diverse
trasposizioni animate che ne hanno consolidato il mito: due serie televisive
(rispettivamente 1984-1986), e un lungometraggio animato (1986), nonché una lunghissima
saga composta da ben 27 volumetti formato lusso.
Al termine dell'opera più famosa del Sol Levante
(almeno in Italia) non tardano ad arrivare per Hara nuove offerte e realizza nel 1989
Cyber Blue, serie composta da 4 volumi sceneggiati da Bob e Ryuichi Mitsui.
Nel 1991, stufo dei soliti canoni futuristici e dei
superuomini che l'hanno reso celebre nel mondo, Hara disegna sotto lo sguardo attento di
altri due sceneggiatori il manga Hana no Keiji (Keiji dei fiori), ambientato nel Giappone
del periodo feudale.
E' nel 1995 che l'abile disegnatore dà un ulteriore
prova del suo talento disegnando, oltre ad una nuova storia di samurai, e sceneggiando in
prima persona Takeki Ryusei, fumetto incentrato sulle bande giovanili che popolano Tokyo.
L'enorme successo ottenuto in tutte le sue diverse opere
non è soltanto dovuto alle intriganti trame fornite dai diversi sceneggiatori che
accompagnano Hara durante gli anni, ma va ricercato nell'ottimo lavoro del disegnatore.
La cura grafica con cui Hara realizza ogni singola
tavola è impeccabile e piena di particolari, praticamente insuperabile nell'arte della retinatura nonché del chiaroscuro; Hara mantiene in tutte le sue opere un tratto molto
rassomigliante (soprattutto nella muscolatura dei suoi personaggi) a quello americano,
dimostrando ampiamente l'intento della casa editrice Shueisha di puntare anche su un
mercato straniero oltre a quello nazionale.
Il successo è dovuto anche alla creazione dei diversi
personaggi che popolano l'universo di Hara: il disegnatore infatti spesso e volentieri non
esita ad usare come volti per i suoi eroi, personalità molto conosciute appartenenti al
mondo dello spettacolo: ad esempio si può notare chiaramente che nelle prime tavole di
Hokuto no Ken il protagonista assomiglia notevolmente sia nell'aspetto fisico che nei
movimenti a Bruce Lee, lineamenti che col passare del tempo e dei volumetti lo faranno
somigliare a quel Silvester Stallone di "Cobra".
Tra le altre somiglianze di stucco utilizzate per i
personaggi secondari troviamo il guerriero di Cento Falco (Dolph Lungrend), Amiba
(Cristofer Lambert), l'infido Yuda (Boy George) e moltissimi altri.
Unica pecca forse dello stile di Hara
è l'aspetto
fisico dei vari protagonisti legati alle sue opere: difatti dopo il successo riscontrato
in Hokuto no Ken, tutti i personaggi principali (in Cyber Blue cambia solo la capigliatura
bionda, mentre in Hana no Keiji il protagonista si differenzia con lunghissimi capelli)
sono delle pallide imitazioni di Kenshiro.
PRIMI LAVORI
Il
periodo che va dal 1981 al 1983 (data di uscita del leggendario Hokuto no
Ken), è caratterizzato nella carriera di Tetsuo Hara da una
gavetta ricca di interessanti titoli d'azione che, per quanto comprensibilmente
"acerbi" rappresentano per tutti gli appassionati di questo straordinario autore
una vera e propria chicca e un must per ogni collezionista che si rispetti, visto che la
raccolta di queste storie brevi (datate agosto 1982) è virtualmente introvabile anche in
Giappone.
L'apprendistato di Hara, dopo un paio di lavori al
liceo, comincia a decollare dopo che si fa notare dalla Shueisha, diventando assistente di
Yoshihiro Takahashi, per poi partecipare nel 1983 al concorso per giovani talenti, Fresh
Jump, con il manga di pugilato SuperChallenger.
Visto il buon lavoro, a Tesuo Hara fu offerta
l'occasione di firmare il suo primo lavoro targato Shueisha, cioè Mad Fighter.
La storia, assai violenta e caratterizzata da un tratto
sporco e frenetico alla "Devilman", è incentrata sul tentativo del giovane
motociclista Shin di vendicare il suo amico Taka, ucciso da una banda di motociclisti.
Continuando a sfruttare il filone delle avventure su due
ruote, alla fine del 1982 Hara comincia a lavorare alla sua prima storia a cadenza
regolare: Tetsuo No Don Chijotte (il Don Chisciotte d'acciaio); ambientato nel mondo delle
competizioni di motocross, questo manga prende in esame la carriera del giovanissimo Cross
Gen, sconosciuto atleta di un team indipendente che gira il mondo affrontando le gare più
impegnative e pericolose.
Acerrimo rivale del giovane
è il pilota di punta di una
prestigiosa scuderia, il glaciale Higarashi, spietato ma a suo modo leale.
Questo manga si segnala, oltre che per l'estrema
spettacolarità anche per il buon livello qualitativo, e per un paio di interessanti
trovate a livello di trama e ambientazione: in primo luogo, osserviamo accanto alle
spericolate corse in moto, anche l'utilizzo di tecniche di combattimento simili
all'Hokuto, e non possiamo non notare la presenza al fianco del protagonista di una bella
comprimaria che sembra essere la cugina di Julia da giovane.
Comunque sia, dopo lo scarso successo, dopo 10 puntate
Tetsuo No Don Chijotte venne sospeso, e al suo posto furono preparate due storie brevi di
una ottantina di pagine l'una, intitolate Hokuto No Ken I e II, che si occupano di
esaminare la giovinezza di Kasumi Kenshiro (questo è il nome completo del maestro di
Hokuto).
La prima, pubblicata anche in Italia sul primo numero di
Zero (rivista della Granata Press), tratta della lotta di Ken e del padre contro i potenti
ed i corrotti nella Tokyo dei giorni nostri, non ancora devastata dalla guerra atomica.
Scopo di Ken sarà quello di liberare il vecchio padre
da un gruppo di poliziotti-killer e vendicare la sua ragazza Yuki, uccisa dallo spietato
combattente della scuola Taizan, Goda.
Il secondo episodio rappresenta l'ideale continuazione
di questa prima storia: Ken, una volta abbandonato il padre e la casa natia, deve
scontrarsi con la misteriosa organizzazione a cui appartenevano i cattivi della prima
parte, e al cui comando troviamo un misterioso combattente sfregiato che nelle intenzioni
dovrebbe essere il fratellastro cattivo di Ken.
Questa volta il nostro eroe prende le difese di due
fuggiaschi: Ryu e la sua compagna Yoko, e dopo la loro morte il compito del giovane
Kenshiro sarà di vendicarli, sterminando tutti gli sgherri del gran cattivone.
E' da queste due storie che nasce il mito di Kenshiro.
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