“Hokuto No Ken” è uno dei più popolari fumetti nipponici di sempre. U na apocalittica storia di violenza, solitudine, ciclica perdita ed eterna ricerca che coniuga alcuni dei tópoi della cultura giapponese (il terrore dell’olocausto nucleare, ferita psicologica aperta con Hiroshima e Nagasaki e mai più rimarginata, e il senso del sacrificio codificato dal Bushido) con l’immaginario cinematografico occidentale (l’ambientazione e le soluzioni registiche richiamano i film western e la saga di “Mad Max”), di cui lo sceneggiatore Yoshiyuki Okamura non nasconde l’influenza: lo stesso pseudonimo di Okamura, “Buronson”, è una traslitterazione del cognome di Charles Bronson.
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